Successione ereditaria: accettazione con beneficio d’inventario e rinuncia

La successione è quell’istituto giuridico che consente di trasferire tutti i beni del de cuius in capo agli eredi, i quali subentreranno in tutti i rapporti patrimoniali del defunto, siano essi attivi che passivi. Affinché si verifichi il passaggio della titolarità dei beni caduti in successione sarà necessario che gli eredi accettino l’eredità con conseguente presentazione della dichiarazione di successione in Agenzia delle Entrate.

Al riguardo, la dichiarazione di successione è un adempimento fiscale con cui si comunica al competente ufficio dell’Agenzia delle Entrate l’avvenuta successione dei beni, e deve essere presentata entro 12 mesi dal decesso del defunto, a pena di sanzioni pecuniarie e, in caso di omessa o tardiva presentazione, anche di decadenza dai benefici eventualmente conseguibili. I soggetti obbligati a presentare la dichiarazione di successione sono, principalmente, gli eredi, i chiamati all’eredità e i legatari (se esite un testamento).

Esistono, purtuttavia, dei casi in cui gli eredi non intendano accettare l’eredità, oppure intendano accettarla previo accertamento dell’asse ereditario, ovvero previa verifica dell’attivo e del passivo patrimoniale per valutarne la convenienza economica; infatti, come detto, l’erede non solo acquisirà tutti i beni del de cuius, ma anche tutti i debiti contratti in vita ed ancora pendenti al momento del decesso.

L’erede che intende tutelarsi dalla situazione debitoria del de cuius può ricorrere all’istituto dell’accettazione con beneficio di inventario, che si concretizza dando la possibilità all’erede di accettare l’eredità solo dopo aver effettuato una valutazione dettagliata dei beni e dei debiti del defunto; in questo modo, l’erede può decidere se accettare o meno l’eredità all’esito della valutazione ed in base alla situazione finanziaria complessiva.

Un ulteriore rimedio per mettersi al riparo dai debiti contratti in vita dal defunto è quello della rinuncia all’eredità tout court, ovvero la rinuncia all’acquisizione dei diritti successori con perdita della qualità di erede.

In casi di situazioni debitorie accertate anziché rinunciare all’eredità, l’erede può anche decidere di intraprendere negoziati con i creditori al fine di stipulare un accordo con essi avente ad oggetto sia una riduzione del dovuto complessivo, sia la modalità di pagamento che può prevedere una dilazione nel tempo.

Sia l’accettazione con beneficio di inventario che la rinuncia all’eredità dovranno farsi presso la cancelleria del Tribunale competente per territorio, personalmente o da un terzo soggetto designato a mezzo di procura notarie, utilizzando i moduli messi a disposizione dal Tribunale; al riguardo ogni Ufficio adotta procedure e moduli differenti; quindi, è sempre bene verificare preliminarmente prima di recarsi in cancelleria.

Per procedere all’accettazione con beneficio di inventario o alla rinuncia dell’eredità è sempre consigliabile rivolgersi ad un professionista per gli opportuni chiarimenti oppure ad un CAF (Centro Assistenza Fiscale) che predisporrà tutta la necessaria documentazione da presentare.