Plastica monouso al bando: decisione storica del Parlamento Europeo

Il Parlamento Europeo raccoglie la spinta dell’opinione pubblica e approva in via definitiva una nuova direttiva che, a partire dal 2021, obbligherà gli stati membri a nuove linee guida in materia di plastiche monouso. Addio posate di plastica monouso, stesso destino per cannucce, cotton fioc, piatti e altri contenitori alimentari. Questa direttiva prevede, inoltre, che entro il 2029 gli stati membri siano obbligati a raccogliere almeno il 90% delle bottiglie di plastica, uno dei fattori inquinanti più rilevanti.

Plastica: il segnale dal Parlamento Europeo

La UE impone inoltre un’altra scadenza, 2025, entro questa data le bottiglie di plastica dovranno essere costituite almeno dal 25% di materiale riciclato, quantitativo che andrà a salire fino al 30% cinque anni dopo. Obiettivi ambiziosi, che richiamano tutti alla responsabilità. Tolleranza zero per quanto riguarda i produttori di tabacco, responsabilità estesa circa raccolta e riciclaggio di mozziconi anche riguardo alle attrezzature per la pesca. I costi per le reti perse in mare, dunque, non andranno a gravare sui pescatori.

La votazione, già storica, ha visto il voto positivo di 563 parlamentari, 35 i contrari, 28 gli astenuti. L’iter formale arriverà a compimento al termine di aprile, per quanto riguarda il nostro paese il recepimento della direttiva dovrebbe arrivare in tempi brevi. Buone notizie per tutte le persone che guardano con apprensione al futuro del nostro pianeta, non è ancora una soluzione ma sembrano passi decisi nella giusta direzione.

Nel corso delle ultime settimane si è parlato molto di tematiche ambientali e si è fatta largo una ritrovata coscienza green. La giovanissima attivista Greta Thunberg si è fatta portavoce di un nuovo movimento ambientalista che chiede ai potenti della terra maggiore attenzione per i fragili equilibri del nostro pianeta, soprattutto per quanto riguarda il fenomeno del riscaldamento climatico. Mentre i governanti a livello globale discutono ancora circa la veridicità o meno di tale prospettiva, l’emergenza rifiuti si fa sempre più stringente, soprattutto per quanto riguarda la plastica. La condotta quotidiana di ognuno di noi è importante, ma ancora più necessario è un input politico dall’alto. Finalmente forse è arrivata la decisione tanto attesa.

Emergenza plastica anche in Italia

Un’emergenza globale, con numeri che fanno paura anche dalle nostre parti. Basti pensare che nel giro di 4 mesi sono stati ripescati 92 kg di rifiuti plastici nel fiume Po. A Sestri Ponente è stato posizionato una sorta di cestino galleggiante, uno strumento per raccogliere la plastica in grado di filtrare 25 mila litri d’acqua al giorno. Dal primo maggio il lungomare di Napoli sarà Plastic Free su impulso del sindaco Luigi De Magistris con un’ordinanza che vieta vendita e utilizzo di oggetti monouso in plastica non biodegradabili.

La piaga dei rifiuti plastici nelle acque è problema di portata globale, ma molte super potenze non sembrano ancora intenzionate a fare i conti con il problema. L’amministrazione Trump ritiene eccessivo l’allarme in materia di riscaldamento globale, il governo cinese invece fatica a gestire l’emergenza snob che attanaglia le sue metropoli e non sembra ancora seriamente intenzionato a porre un freno all’inquinamento prodotto dalle fabbriche del dragone.

Fonte: https://www.lettoquotidiano.it