Canapa italiana: proprietà e benefici per la salute

Non tutti sanno che la canapa è una pianta che è da secoli, per non dire da millenni, coltivata in Italia. Per lungo tempo è stata una parte essenziale del business del Belpaese, tanto da far registrare nella coltivazione e nella produzione il secondo posto al mondo.

La canapa, la cui origine risale intorno all’8.000 a.C, stando alle testimonianze storiche, sta vivendo, oggi, un importante revival, dopo il periodo di buio profondo e persino demonizzazione conosciuto a cominciare dal Secondo Dopoguerra.

La legalizzazione è avvenuta con l’entrata in vigore di una legge ad hoc, la legge 242/16, la quale disciplina proprio la cannabis light italiana. In questo articolo vi raccontiamo qualcosa di più su questa pianta, estremamente versatile e ricca di proprietà, capace di portare diversi benefici per la salute.

La cannabis light in Italia

La cannabis light, per essere considerata tale, in Italia è necessario presenti un livello di THC (tetraidrocannabinolo), il principio attivo presente nelle infiorescenze che se sovradosato provoca effetti psicotropi, inferiore allo 0,2% e non superiore allo 0,6%.

La legge approvata nel 2016 consente, infatti, la produzione delle piante che per varietà rispettano un simile requisito, in modo particolare quelle appartenenti alla tipologia sativa. La coltivazione e la produzione non sono soggette, quando nel range, ad autorizzazione e al coltivatore non è riconosciuta alcuna responsabilità.

Nel caso, invece, la percentuale di THC superi i limiti consentiti per legge nelle piante, le autorità giudiziarie possono predisporre il sequestro e persino la distruzione delle piante. La legge proibisce, ad oggi, le importazioni che non rientrano nel catalogo europeo. I prodotti in canapa sono acquistabili dai soli maggiorenni.

Le proprietà della canapa sativa

La cannabis light è apprezzata da millenni per le sue proprietà per la salute. Inizialmente era usata principalmente in due campi, tessile e medico, questo già nell’Antica Cina.

Le proprietà della canapa sativa risultano innumerevoli, non a caso si tratta di una delle piante considerate più complete. Le infiorescenze si caratterizzano per raggiungere una concentrazione di oltre 100 terpeni. Nell’ambito della profumeria botanica la canapa è considerata una nota interessante per i profumi più intensi, mentre nell’aromaterapia presenta un’azione distensiva, rilassante e riequilibrante. L’aroma fresco, dolce, erbaceo, presenta una consistenza simile a quella della rugiada al mattino, in grado di rasserenare il cuore e l’anima, dando una nota vibrante di positività.

La composizione della canapa

Per capire meglio le proprietà della canapa si rivela quantomai interessante dare un’occhiata alla sua composizione, armonica ed equilibrata come non mai. Si caratterizza per:

  • Presenza di acidi grassi essenziali Omega3 e Omega6.
  • Importante contenuto vitaminico, soprattutto per quanto riguarda le vitamine del gruppo E, A, B, in modo particolare B1 e B2.
  • Percentuale valida di fibre e minerali; tra questi ci sono ferro e fosforo.
  • Presenza di antiossidanti naturali, indicati per la prevenzione di allergie e infiammazioni.
  • Presenza di componenti psicoattivi: il cannabinolo o CBD e il THC o tetraidrocannabinolo. Quest’ultimo è necessario, per legge ma anche per la salute, che rispetti i parametri cui abbiamo accennato.

Analizzando la sua composizione non può stupire, a questo punto, l’ampio impiego della canapa nel corso dei secoli e in molteplici settori.

I benefici della canapa sativa e l’uso in campo medico-erboristico

La canapa light si caratterizza per benefici importanti. Il CBD risulta impiegato in ambito medico-erboristico per via dei suoi benefici di tipo antidepressivo, antistress, antispastico, antiossidante, antiemetico, antidolorifico, antibatterico e persino neuroprotettivo.

La cannabis light risulta un vero e proprio toccasana per quanti soffrono di disturbi del sonno e di insonnia in particolare, favorendo il rilassamento profondo, senza effetti collaterali particolari, visto il contenimento della componente psicoattiva del THC.

Inoltre, la canapa è impiegata, per fini terapeutici, in un’ampia varietà di patologie che vanno dalla semplice emicrania fino alla sclerosi multipla, all’anoressia nervosa e persino per il trattamento dei tumori e dell’AIDS. Stiamo parlando, è bene sottolinearlo, di una canapa che richiede, in virtù della sua funzione terapeutica, di una prescrizione medica.

A regolamentare la cannabis medica è stata l’Ordinanza del 18 luglio 2016, la quale ha disposto una concentrazione delle componenti psicoattive maggiore rispetto a quella disposta, sempre per legge nella cannabis light. La canapa medica serve ed è utilizzabile solo per determinati trattamenti non secondo modalità discrezionali.