Scelta della badante: i 6 errori da non commettere

La popolazione italiana è sempre più anziana. Questo cambiamento, realtà da diversi anni a questa parte, porta tante famiglie a porsi un interrogativo: come scegliere la badante migliore per occuparsi di un parente in età avanzata e non più autosufficiente? Non importa che si parli di badante convivente a Torino o di professioniste che operano in altre città d’Italia: quello che conta è essere consapevoli del fatto che esistono alcune linee guida utili da seguire in fase di scelta, errori che è bene non commettere e sui quali è opportuno soffermarsi.

Nelle prossime righe, ne abbiamo elencati 6 tra i più frequenti tra le famiglie e le singole persone che si trovano davanti alla necessità di scegliere una badante.

Mettere annunci generici su internet

Internet e i social ci hanno cambiato la vita, per certi versi in meglio. Giusto per citare un aspetto della quotidianità che hanno mutato, ricordiamo il lavoro. Oggi come oggi, utilizzare il web per cercare lavoro o per offrirlo è quotidianità. Nel caso della ricerca di una badante, però, non si tratta della strada migliore.

Mettendo annunci generici, infatti, si rischia soltanto di raccogliere i recapiti di persone con poca specializzazione, magari animate da ottime intenzioni ma totalmente prive delle competenze necessarie per la gestione di un anziano non autosufficiente, che richiede mansioni che non si imparano certo da un giorno con l’altro.

Pensare di metterci poco tempo

La ricerca di una badante convivente è una cosa molto delicata. Non si può pensare di risolvere la situazione in un paio di giorni. Per questo motivo, è il caso di mettere nell’ottica un po’ di tempo da dedicare a questo obiettivo, magari consultando anche i propri familiari.

Non regolarizzare il rapporto di lavoro

La gestione della quotidianità di un anziano non è certo semplice. In molti casi, quando ci si trova davanti al peggioramento improvviso delle condizioni del proprio congiunto si ha poco tempo per trovare una badante. In frangenti del genere, non bisogna cadere nella scelta, sbagliata e pericolosa, di accorciare i tempi assumendo una persona senza regolarizzare il rapporto di lavoro. I rischi legali in questi casi sono molto alti e non devono in alcun modo essere trascurati.

Fidarsi in maniera incondizionata dell’opinione di parenti e conoscenti

Le opinioni di parenti e conoscenti che hanno già avuto esperienze con una determinata badante devono essere considerate con buonsenso. Attenzione: questo non significa non fidarsi! Assumere una badante perché il nonno o il padre di un proprio caro amico o collega si trova bene con lei è infatti sbagliato. Ogni anziano ha la sua soggettività e le sue esigenze e non è detto che una badante che va bene a una persona possa essere adatta a un’altra.

Muoversi senza chiedere il parere della persona coinvolta

L’anziano che dovrà essere seguito dalla badante è una persona che fa parte del nucleo familiare e che, in virtù del rapporto stretto che dovrà avere con la professionista sopra ricordata, deve essere interpellata in sede di scelta.

Fondamentale è interpellare l’anziano sia nella fase di selezione, sia nel corso dei giorni di prova. Anche in questo caso, è necessario prendersi il giusto tempo, parlando con il proprio congiunto per capire il suo stato d’animo.

Assumere la badante senza un periodo di prova

L’ultimo errore fa riferimento a chi, dopo aver incontrato una persona la prima volta, si lascia prendere dall’entusiasmo e la assume subito, senza un periodo di prova. Anche se, a pelle, la potenziale badante convivente piace tantissimo, il periodo di prova è doveroso e rappresenta una scelta di buonsenso sia per la tutela del proprio congiunto, sia per quella della professionista.