Rottamazione auto, cosa c’è da sapere

Presto o tardi, qualsiasi automobilista si trova nella situazione in cui deve rottamare il proprio veicolo. Qualsiasi vettura, d’altro canto, ha il proprio ciclo. Ed è destinata, per qualsivoglia ragione, ad essere demolita dopo essere stata lungamente utilizzata. Per rottamare l’auto esistono due vie maestre: la concessionaria dove si acquista un nuovo veicolo oppure un centro di raccolta autorizzato come www.soccorsostradale24.it.

In entrambi i casi, è indispensabile che l’automobilista provveda alla consegna delle targhe (sia quello anteriore che posteriore), della carta di circolazione e del certificato di proprietà (in formato digitale o cartaceo). Qualora non si disponesse dei summenzionati documenti, è possibile procedere alla rottamazione solo dopo aver presentato denuncia di furto e smarrimento degli stessi.

Cosa fare prima di procedere alla rottamazione

Prima di procedere alla rottamazione, tuttavia, è importante espletare un paio di adempimenti burocratici per tutelarsi adeguatamente. Ad esempio, è opportuno contattare l’agenzia assicurativa ed informarla dell’avvenuta rottamazione del veicolo, onde evitare che si paghi a vuoto la RC Auto nonostante non si disponga più del veicolo. Un altro consiglio è quello di verificare, per il tramite dell’ACI, che non ci sia la presenza di alcun fermo amministrativo: qualora fosse presente, andrà pagata una tassa per rimuoverlo.

Una volta completata l’operazione, la società incaricata alla demolizione del veicolo rilascerà un certificato di rottamazione. Questo documento ha rilevante importanza, in quanto libera l’ex proprietario del veicolo da qualsiasi responsabilità civile, penale o amministrativa. Il certificato di rottamazione, inoltre, svincola l’automobilista dal pagamento del bollo.

Il certificato è, a tutti gli effetti, un documento di cui si viene in possesso non appena viene rottamata la vettura, in alcuni casi rilasciato immediatamente dalla società che si occuperà della rottamazione della stessa. Esso, inoltre, consente di poter sfruttare gli incentivi statali per l’acquisto di nuovi veicoli meno inquinanti, che nell’anno appena iniziato, grazie agli Ecobonus 2021, risultano particolarmente allettanti per chi dovesse cambiare il proprio autoveicolo.

Da alcuni anni, ormai, l’attenzione verso l’ambiente è diventata a dir poco centrale nel dibattito pubblico nazionale ed internazionale. Il grido disperato di scienziati, medici e privati cittadini, come l’ormai nota Greta Thunberg, non sono passati inosservati. Ed anche le autorità politiche, soprattutto quelle europee, hanno emanato alcune leggi volte a ridurre definitivamente le emissioni nocive entro il 2050.

Ecobonus 2021: quali sono i vantaggi in termini concreti

Un progetto particolarmente ambizioso, visto che si pensa di raggiungere quota “zero emissioni” nell’arco di soli trent’anni, incentivato giocoforza da alcune leve di carattere fiscale. L’Ecobonus, in tal senso, va in quella precisa direzione, creando le premesse per rottamare il vecchio ed inquinante veicolo e procedere all’acquisto di una nuova vettura più green e rispettosa dell’ambiente.

Ad incidere sull’entità dell’agevolazione sono diversi aspetti, come la cilindrata e la portata di Co2 impiegato nella combustione, che vanno a determinare l’importo utilizzabile per comprare, a condizioni economiche maggiormente vantaggiose, autovetture a gas, completamente elettriche oppure ibride.

In termini concreti, l’ecobonus 2021 verrà applicato a tutte le vetture con emissioni di Co2 fino a 135 g/km, applicando i seguenti sconti: €.10000,00 sull’acquisto di un’auto con emissioni da 0 a 20 g/km; €.6500,00 sull’acquisto di un’auto con emissioni da 21 a 60 g/km; €. 3500,00 sull’acquisto di un autoveicolo da 61 a 135 g/km.

È estremamente importante rimarcare come le scontistiche per le prime due categorie (0-20 g/km e 21-60 g/km) possono essere applicati per l’acquisto di autovetture sino ad un prezzo massimo di € 50000,00 sino al 31 dicembre 2021, mentre la terza categoria (61-135 g/km) include le auto sino ad un tetto massimo di €.40000.00 sino al 30 giugno 2021.