Il Veneto verso l’Autonomia: un vantaggio economico, un problema per lo Stato

Con un’ampia maggioranza, anche con il cedimento dell’opposizione del PD, il Governatore del Veneto Zaia, ha incassato l’ok per fare il referendum con il quale si intende chiedere l’autonomia. In pratica il progetto è quello di trasformare la Regione Veneto in Regione autonoma, come il Trentino o la Valle d’Aosta. Cosa comporta questo? Intanto, a livello normativo, il fatto che il consiglio Regionale diventa, di fatto, organo di governo della Regione, con competenze decisamente più ampie di quelle attuali.

Dal punto di vista economico, l’Autonomia porta alla permanenza in regione del gettito fiscale, almeno per la maggior parte. Nell’economia veneta sono presenti innumerevoli piccole imprese che sono molto attive, producono un reddito significativo, si può dire che se si considerasse solo il Pil regionale, risulterebbe decisamente superiore alla media Europea. Mantenere in Regione il gettito fiscale significa aumentare di molto il tenore e la qualità dei veneti ma questo va a discapito dell’economia nazionale che si vedrebbe tolto dalle casse erariali un cospicuo malloppo.

Il referendum per l’autonomia del Veneto si farà, secondo Zaia, entro l’estate o al massimo in autunno e subito dopo, in caso di approvazione, il Governatore aprirebbe le trattative con lo Stato per attuare l’autonomia, a quel punto, sancita dal popolo.