Idraulica e tecnologia: come viaggiano insieme queste due materie

L’idraulica è la scienza che si occupa dell’utilizzazione dei liquidi, in particolare dell’acqua. Le questioni relative all’idraulica sono state affrontate dagli uomini fin dalle epoche antiche. Sappiamo, ad esempio, che già i popoli dell’antico Egitto e della bassa Caldea costruirono macchine idrauliche. Inoltre, gli antichi greci costruirono canali e serbatoi, ma anche acquedotti e macchine idrauliche complesse: ruota idraulica, sifone, pompa, fontana intermittente. Anche gli etruschi originarono opere idrauliche significative. Così come gli antichi romani, i quali ebbero modo di conoscere mezzi tecnici efficienti per la captazione delle acque superficiali e sotterranee, e per il loro trasporto ed il loro accumulo. Infatti edificarono diversi acquedotti, pozzi, cisterne, canali, cunicoli per il drenaggio, ecc.

E nel corso del Medioevo fu molto prezioso il contributo dato all’idraulica dalla popolazione araba. Grazie alla scienza idraulica vengono creati impianti idrici che consentono l’allaccio degli edifici all’acquedotto, la distribuzione di acqua potabile, la produzione e distribuzione di acqua calda sanitaria, e il collegamento della rete idraulica alla fognatura. Inoltre, attraverso la scienza idraulica è anche possibile generare energia idraulica ricavata dal corso di fiumi e laghi per produrre elettricità. La tecnologia si è evoluta molto nel corso dei secoli, ed è destinata ad evolversi ancora.

Anche gli idraulici devono essere costantemente aggiornati sui vari cambiamenti tecnologici del loro settore, al fine di essere in grado di svolgere i propri compiti sempre con la massima efficienza. Questi cambiamenti hanno già inciso, e incideranno pure in futuro, anche sui vari tipi di lavori di norma svolti dagli idraulici, tra cui ad esempio quelli riguardanti l’installazione Caldaie a Torino. Le nuove tecnologie di oggi, tra cui i sensori e l’intelligenza artificiale, potrebbero dare una grande mano per trasformare l’intero settore dell’idraulica e fronteggiare efficacemente alcuni problemi, come le perdite nelle reti idriche. Queste ultime rappresentano una questione seria anche in Italia, e hanno delle ripercussioni sia economiche che sociali.

Sensori contro le perdite

Il problema delle perdite idriche è particolarmente avvertito in Italia, dove tra nord e sud si registrano perdite molto significative dell’acqua immessa in rete. Molti degli sforzi fatti negli anni recenti sono serviti a evitare che la situazione peggiorasse ulteriormente, ma non a ridurre le criticità in maniera significativa. Per fronteggiare la spinosa questione, si stanno introducendo sulla rete di distribuzione idrica dei sensori multiparametrici, che vengono alimentati con energia elettrica oppure con batterie a lunga durata o con pannelli solari. Questi sensori sono attualmente collegati in 2G, 3G o 4G e ottengono dati riguardanti: pressione, portata d’acqua, analisi del rumore, temperatura, ecc.

I dati ricavati da tali sensori vengono raccolti da una piattaforma, che li analizza e li confronta anche allo scopo di capire se ci sono problematiche sulla rete idraulica, al fine di prevenire eventuali rotture delle tubazioni e perdite d’acqua sulla rete. Altri sensori simili vengono invece messi, ad esempio, nelle prossimità dei contatori utenti. Hanno con sé l’intelligenza artificiale necessaria per raccogliere dati e rilevare eventuali problemi, tra cui quelli riguardanti consumi di acqua anomali. Del resto, la maggioranza delle perdite idriche si verifica proprio nell’ultimo tratto della rete, che si trova vicino alle utenze. L’obiettivo finale è quello di inserire, entro i prossimi anni, un numero di sensori tale da offrire dei dati sempre più accurati per un sempre più efficiente monitoraggio della rete idraulica.

Tecnologie per accelerare le riparazioni della rete idrica

Recenti tecnologie che usano nuovi materiali e nuove tecniche di riparazione senza scavo, tra cui la Trenchless Automated Leakage Repair (abbreviata in TARL), spesso permettono di azzerare o almeno di ridurre significativamente le perdite che risultano distribuite su un distretto o una porzione di rete idrica. Possono fare ciò in tempi irrisori, raggiungendo anche tutti gli allacci utente, ossia la parte più critica della rete che spesso le altre tecnologie non sono in grado di coprire. Il tutto a costi che spesso sono di un quinto rispetto a quelli tradizionali delle tecnologie più datate.