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Le competenze trasversali sono sempre più richieste

Il mondo del lavoro è molto cambiato negli ultimi anni. La crisi del 2008 l’ha senza dubbio sconvolto, portando, per fortuna, molte aziende a ripensare al modo di fare impresa. Questo ha portato una nuova lettura delle competenze in fase di ricerca del personale. Oggi come oggi, quando si fa partire la macchina del recruiting per assumere una nuova figura, si tiene conto del possesso delle abilità tecniche richieste dal settore in cui opera l’azienda, ma si guarda anche ad altro. A cosa, di preciso? Alle competenze trasversali.

Per vivere e prosperare, le realtà aziendali hanno infatti bisogno di quel capitale umano che rende unico ogni processo e lo porta al successo anche quando le circostanze non sono totalmente a favore. Le competenze trasversali, dette anche soft skill, possono essere ottimizzate nel proprio team rivolgendosi a realtà specializzate come Studio Sanavio, che basa l’efficacia del suo metodo sull’apprendimento esperienziale.

In ogni caso, soprattutto se ci si trova dalla parte di chi sta cercando lavoro, è fondamentale conoscere le più rilevanti.

Soft Skill: le più importanti per le aziende

Tra le competenze trasversali più richieste dalle aziende – a prescindere dal settore in cui operano – possibile ricordare innanzitutto la capacità di lavorare in team. Nessun uomo è un’isola: questa frase bellissima vale in tanti casi della vita e soprattutto quando si parla di lavoro va messa al centro. Il successo delle aziende, fatto di impegno quotidiano quasi sempre celato agli occhi del grande pubblico, è frutto dell’impegno delle persone che le portano avanti e della loro sinergia.

Per questo motivo, essere capaci di lavorare in gruppo, di condividere le proprie competenze e di far fronte ai momenti di tensione che inevitabilmente fanno la loro comparsa è basilare per un candidato che vuole farsi strada nel mondo del lavoro odierno.

Un’altra soft skill degna di nota è la capacità di comunicare bene. Quando lavoriamo comunichiamo in tantissimi modi. Lo facciamo quando teniamo una presentazione, ma anche quando scriviamo una mail a un collega. Le doti comunicative sono basilari anche quando si lavora da remoto e non si ha modo di interagire a quattr’occhi con il resto del team. In tali frangenti, comunicare bene è forse ancora più importante e consente di scongiurare il rischio di spiacevoli fraintendimenti.

Competenze trasversali: quali sono le altre da considerare?

Un’altra competenza trasversale molto apprezzata dalle aziende oggi è la buona gestione del tempo. Il mondo del lavoro ci richiede sempre tantissimo e, molto spesso, diventa oneroso gestire tutti gli aspetti in gioco. Per fortuna, da qualche anno a questa parte, si parla sempre di più di gestione intelligente del tempo e di tecniche utili al proposito.

Una delle più famose è quella del pomodoro, che prende il nome dalla forma di molti timer da cucina. Il suo funzionamento è molto semplice: si lavora in maniera incessante e senza distrazioni per 25 minuti – utili in questo caso possono rivelarsi le app che mettono in pausa le notifiche dello smartphone – e subito dopo si fanno cinque minuti di pausa. Dopo aver ripetuto questo schema per 4 volte, ci si può dedicare a una pausa di 20 minuti. Archiviato questo step, si ricomincia con lo schema “25 minuti di lavoro + 5 di pausa”, da ripetere sempre per 4 volte.

Da non dimenticare è infine la flessibilità. Il mondo del lavoro di oggi ha delle richieste non certo adatte a chi ragiona a compartimenti stagni. Per “cavalcare” l’onda con successo, è essenziale essere capaci, come ricorda un indimenticabile film Disney come Mary Poppins, di guardare più in là del proprio naso!

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