Shaolin al Festival dell’Oriente, che cos’è

Alla Nuova Fiera di Roma, in occasione del Festival dell’Oriente, il protagonista indiscusso è senza dubbio la pratica dello Shaolin. In Oriente è una pratica di tradizione millenaria, mentre in Italia è conosciuto solo grazie ai film orientali, però essendo pellicole fittizie, la pratica viene spettacolarizzata e banalizzata (Shaolin Soccer ne è la prova palese, con arti marziali applicate al calcio). Eppure, questa disciplina può essere un rimedio contro alcuni mali causati dalla modernità, in quanto può alleviare le sofferenze che portano mal di schiena e stress.

A Roma l’appuntamento da non perdere è l’intervento di Shi Yan Hui, monaco guerriero di 34esima generazione e unico rappresentante per l’Italia di questa pratica. Lo Shaolin infatti non distingue tra corpo e spirito, neanche tra meditazione ed esercizio fisico. La filosofia dello Shaolin si compone da tre pratiche: le arti marziali (Wu), la meditazione (Cha) e la medicina tradizionale cinese (Yi).

Niente è fatto a caso, perché la pratica ha degli scopi precisi, ossia è utile per rafforzare la muscolatura, aumentare la forza fisica e sfogare la mentre, oltre ad avere un occhio di riguardo per la salute alleviando mal di schiena, stress, tristezza, depressione, dolori lombari e addirittura cervicale ed emicrania, in quanto si ristabiliscce l’equilibrio corpo e mente.