Raid contro l’ospedale di Aleppo, morto ultimo pediatra

La guerra non guarda in faccia niente e nessuno, purtroppo proiettili e bombe vanno dove sono lanciati, e stavolta,  hanno colpito l’ospedale al-Quds di Aleppo, in Siria. L’ospedale è famoso per essere gestito da MSF, Medici Senza Frontiere, e ora sarà tristemente famoso in quanto è deceduto l’ultimo pediatra rimasto eroicamente ad Aleppo. La notizia della morte di Muhmmad Wassim Moaz è stata riportata prima dalla BBC, poi dal Telegraph e purtroppo è vera, in quanto ha citato delle testimonianze di alcuni sopravvissuti all’ennesimo orrore dei bombardamenti di regime.

La cosa che fa rabbia è che l’attacco all’ospedale è avvenuto la notte, quando i bambini e il personale medico non in servizio riposava beato nei propri letti, per non risvegliarsi più. Molti sono ancora sepolti tra le macerie dell’edificio. MSF ha condannato duramente il raid contro un ospedale: sono stati persi il pronto soccorso, l’ambulatorio, la terapia intensiva e la sala operatoria.

MSF ha lanciato l’hashtag #NotATarget, per protesta contro i raid mirati a strutture ospedaliere. Not a Target vuol dire non sono bersagli, anche se sembra che ogni volontario e operatore sanitario ne abbia uno dietro la schiena, visto che il bilancio provvisorio è di 30 vittime, molte donne e bambini e compreso l’ultimo pediatra di Aleppo e una infermiera di nome Safaa, uccisa insieme alla sua famiglia, e l’ultimo dentista che operava anche lui nella struttura sanitaria, Mohamed Ahmad.Come è ovvio, il governo nega di essere autore del raid di Aleppo. MSF si chiede: dov’è l’indignazione che può porre fine a questi ripetuti massacri della guerra in Siria?