Omaggio ai martiri cristiani con la Fontana di Trevi tinta di rosso

Rosso, come il colore del sangue. Rosso, come i fasci di luce che inondavano la Fontana di Trevi, facendola diventare color sangue come quello che nella storia hanno versato tanti santi, ma che ancora oggi molti cristiani perseguitati stanno versando per guerre ingiuste col pretesto della religione. La fondazione Pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre, ieri sera, ha voluto richiamare l’attenzione così, colorando un monumento nazionale famoso in tutto il mondo, con il rosso dei cristiani perseguitati, che secondo le stime sono ben oltre i 200 milioni.

La libertà religiosa non è un diritto riconosciuto ovunque, basta dare un sguardo al Medio Oriente, ma anche ad alcune zone dell’Africa e dell’Asia per rendersi conto in quanti Paesi i cristiani possono morire per manifestare la propria fede.

Numerose sono state le testimonianze alla presenza anche del presidente internazionale della fondazione, Mauro Piacenza: monsignor Antoine Audo, vescovo di Aleppo dei Caldei, ha raccontato il dramma della Siria. Ricordiamo che pochi giorni fa i bombardamenti hanno distrutto l’ospedale e ucciso bambini e l’ultimo pediatra rimasto per curare i piccoli angeli della guerra. Una consorella delle Missionarie della Carità trucidate nello Yemen ha portato la sua testimonianza, così come Maddalena Santoro, sorella di Don Andrea, barbaramente ucciso in Turchia. E ancora Shaid Mobeen, amico di Shahbaz Bhatti, il ministro cattolico ucciso nel Pakistan, e infine Luka Loteng, che ha raccontato il massacro del campus di Garissa, avvenuto l’anno scorso  in Kenya.