Come calcolare la cessione del quinto dello stipendio

Quando si deve procedere alla richiesta di un prestito, si possono percorrere diverse strade. Una delle più praticate è quella della cessione del quinto dello stipendio, anche se questa soluzione può essere scelta solo dai lavoratori dipendenti e dai pensionati. In sostanza, la cessione del quinto dello stipendio ha come caratteristica principale quella dello stabilire un tetto massimo nel rimborso della rata del prestito, che non può superare il quinto dello stipendio o della pensione.

Come calcolare la cessione del quinto

Per saperne di più sull’argomento puoi leggere l’articolo di Bergamopost sul calcolo della cessione del quinto, secondo le indicazioni di Prestitimag.it. Perché dipendenti (pubblici e privati) e pensionati preferiscono di gran lunga adottare questa soluzione quando hanno bisogno di un prestito? I motivi sono molti, a cominciare dal fatto che la cessione del quinto dello stipendio viene generalmente concessa senza problemi, salvo il sussistere di casi particolari che meritano un approfondimento.

Questa soluzione di prestito non richiede determinate garanzie come invece avviene con altre formule: in questo caso, infatti, i requisiti richiesti sono la maggiore età e il contratto di lavoro che certifica lo stipendio, o in alternativa la pensione.

Nella maggior parte dei casi, il prestito ha una durata massima di 120 mesi, ovvero dieci anni. Tuttavia la restituzione può essere dilazionata anche in tempi più ridotti, senza mai scendere sotto i 24 mesi (anche qui salvo casi specifici). La modalità è quella che abbiamo descritto in precedenza, ovvero la trattenuta della rata mensile dalla retribuzione (o dalla pensione) che non può mai superare un quinto della somma che ci spetta. L’accredito avviene tramite assegno o bonifico bancario.

Per capire se davvero conviene orientarsi su una scelta come quella della cessione del quinto dello stipendio, è opportuno calcolare l’importo massimo della rata del prestito, in modo tale da comprendere subito se la cifra può effettivamente soddisfarci. Nel caso dei dipendenti pubblici e privati, si devono moltiplicare la paga oraria lorda, le ore mensili previste nel contratto e le mensilità, dividendo poi il tutto per 12. Una volta ottenuto il risultato, bisognerà sottrarre il 27% per avere lo stipendio netto mensile. A questo punto basterà dividere per 5 per conoscere l’ammontare della nostra rata mensile.

Diverso è invece il calcolo della cessione del quinto per i dipendenti statali. Dalle voci di stipendio lordo presenti nella busta paga, l’interessato deve sottrarre le ritenute – Assistenziali e Previdenziali (ex INPDAP, Opera di Previdenza, Fondo Garanzia), Fiscali (Irpef) e addizionali regionali e comunali – e dividere per 5 per ottenere il quinto cedibile.

Cessione del quinto anche per i pensionati

Anche i pensionati possono cedere fino ad un quinto della propria pensione: pertanto la rata dipende dall’importo della pensione stessa. Come riportato sul sito dell’INPS, l’importo viene calcolato al netto delle trattenute, per non andare ad intaccare la pensione minima che viene determinata su base annuale in base alle norme.

È questo il motivo che impedisce la cessione del quinto ai trattamenti pensionistici integrati al minimo. Ma cosa succede nel caso un richiedente risulti titolare di più pensioni cedibili? A quel punto si procederà al calcolo sull’importo totale delle pensioni percepite. Va infine ricordato che per ottenere il prestito, è necessario che il pensionato richieda la comunicazione di cedibilità della pensione.

La cessione del quinto dello stipendio può essere anche “rinegoziata” prima del termine dell’accordo. Tuttavia, la domanda che pongono in molti è se la cessione del quinto dà diritto al rimborso di alcuni costi sostenuti previsti nel contratto stipulato in precedenza: fortunatamente il rimborso è effettivamente previsto, tranne che per i costi “up front” come le spese di istruttoria.